domenica 6 novembre 2016

Le montagne del Trentino


Le catene montuose del Trentino sono costituite da rocce di vario tipo, testimonianza dei diversi processi litogenetici di cui sono state protagoniste. La maggior parte delle rocce del Trentino sono databili all'era Terziaria. L'originale assetto è stato profondamente modificato dai fenomeni esogeni tipici dell'area alpina. Le glaciazioni hanno infatti inciso i fianchi delle montagne, modellandone valli glaciali come la Valle dell'Adige e la valle del Sarca, che sfocia nel lago di Garda.

E' praticamente impossibile descrivere tutte le montagne del Trentino - Alto Adige. Comincio con l'immagine qui sopra delle Tre Cime di Lavaredo, che da sole basterebbero a far innamorare dei monti chiunque. Passo quindi a farvi vedere solo qualche cima.


Arrivando a Trento dall'autostrada si nota il Doss Trento








Il Doss Trento (Dòs Trènt in dialetto trentino) è una piccola collina che sorge sulla riva idrografica destra del fiume Adige nei pressi del capoluogo trentino.
Si tratta di uno sperone che nel suo punto più elevato raggiunge i 309 m s.l.m., elevandosi di oltre cento metri rispetto al piano del fondovalle, ed è ricoperto da 8 ettari di foresta.
Assieme al Dosso di San Rocco e al Dosso Sant'Agata formano i "tre denti" dell'antica Tridentum romana.
Il Doss Trento fu interessato dalla presenza umana fin dalla preistoria. Nel lato Nord-Est, in un riparo roccioso, furono ritrovati nel 1890 il cranio di un uomo adulto e i resti ossei di due bambini risalenti al Neolitico.
Sulla cima del Doss Trento è stato eretto nel 1935 un mausoleo dedicato all'irredentista Cesare Battisti, in cui sono conservate le spoglie, con una relativa mostra fotografica che ne racconta la storia.
Fu realizzata sulla parete occidentale la scritta nella roccia "per gli Alpini non esiste l'impossibile", grazie ad un ingegnoso ponte mobile sospeso su cui gli scalpellini del distaccamento scolpirono a mano le lettere, alte 120 cm per una profondità di 20 cm.
Ad omaggio del corpo militare degli Alpini il monte ospita anche il museo storico degli Alpini.

Una vasta fascia calcarea si estende nella sezione centrale della Provincia, che copre l'area ad ovest del fiume Adige (Paganella, Monte Bondone, Catena del Monte Baldo) e i rilievi situati a est del fiume, nel Trentino meridionale (Gruppo del Pasubio - Becco di Filadonna).
La Paganella è una vetta che si trova in Provincia di Trento ed interessa i comuni di Fai della Paganella, Andalo, Molveno, Terlago e Zambana. È la montagna che domina la città di Trento da Nord-Ovest, cui anche il coro della Sat ha dedicato un canto.

Il Monte Bondone è una montagna del Trentino occidentale, posta a ovest di Trento. Esso è delimitato a Nord dalla forra del torrente Vela, a Ovest dalla Valle dei Laghi e dal Basso Sarca, mentre a Est dalla Valle dell'Adige. Nella sua parte meridionale il gruppo si dirama verso SW, dando luogo ad una dorsale senza soluzione di continuità, detta del Bondone-Stivo, che porta alla cima di 2054 m dello Stivo, delimitato verso Sud dalla Valle di Loppio.
 
Al centro del Bondone, a circa 1500 metri di quota, si trova l'altopiano delle Viotte, il quale è attorniato da quattro cime: il Monte Palon (2090 m s.l.m.), che si affaccia sulla Valle dell'Adige e domina la città di Trento, nonché le così dette tre cime del Bondone, ovvero Monte Cornetto  (m 2180, la cima più alta del massiccio montuoso), Doss d'Abramo (m 2140) e Cima Verde (m 2102), che costituiscono tra l'altro un'area naturalistica a regime protetto.


Sebbene di modeste dimensioni, il Monte Calisio spicca per la sua posizione di dominio sull’intera conca di Trento e su una larga fetta di Val D’Adige. Appare come un complesso montuoso unitario a forma quadrangolare nettamente delimitato dalle quattro valli  che lo circondano. A sud-ovest la vetta è caratterizzata da una vistosa parete calcarea spaccata da una grande fessura-camino, che dalla base si apre fino in vetta. La vetta del Calisio consente una veduta a 360° davvero ragguardevole. Per questo motivo nel corso della Grande Guerra la sua cima venne prescelta come punto di osservazione e massicciamente fortificata. Poco sotto la vetta del Monte Calisio venne eretto il grande Forte Monte Calisio, definito il capolavoro del genio militare di Trento.

Il monte Baldo è caratterizzato da una notevole individualità geografica. È costituito da una dorsale parallela al lago di Garda che si allunga per 40 km, tra il lago ad ovest e la val d'Adige ad est. A sud la dorsale è delimitata dalla piana di Caprino e a nord dalla valle di Loppio. Il monte Baldo raggiunge la sua altezza massima ai 2218 m di cima Valdritta, e la sua altezza minima ai 65 m sul lago di Garda.



Il Pasubio è un massiccio calcareo situato al confine fra le province di Vicenza e di Trento.
Le pendici del monte sono molto scoscese, di carattere prettamente dolomitico e dalle caratteristiche guglie, forre e gole, soprattutto sul versante meridionale. La parte superiore è invece costituita da un piccolo, ondeggiato altopiano intorno ai 2000 metri di altitudine, in cui si alternano alcuni crinali ad ampie conche prative, spesso usate come pascoli.
 
In Val di Cembra e in Val di Fiemme si allunga la Piattaforma porfirica Atesina, la più ampia area costituita da porfido d'Europa, che si estende da Merano (Alto Adige) a Passo Rolle.






Il porfido è una roccia vulcanica, la cui formazione in Trentino Alto Adige si colloca nel periodo geologico denominato "permiano inferiore". Dal punto di vista delle caratteristiche geologiche e minerarie il porfido è il corrispondente "effusivo" dei graniti. Il giacimento da cui si estraggono i materiali, appartiene alla cosiddetta PIATTAFORMA PORFIRICA ATESINA (vedi sopra), generatasi da una intensa attività vulcanica iniziata 260 milioni d'anni fa e protrattasi per alcune decine di milioni d'anni. Le caratteristiche tecniche del materiale (elevato carico di rottura a compressione, elevata resistenza all'attacco di agenti chimici, alta resistenza agli sbalzi di temperatura, elevatissima resistenza all'usura) fanno del porfido una delle pietre più dure e resistenti estratte in Europa. Grazie alle sue doti di versatilità e lavorabilità, il porfido è impiegato con successo nella pavimentazione e nel rivestimento sia in esterni sia in interni, con ottimi risultati architettonici.

Notevole varietà di forma e paesaggio caratterizzano i gruppi dolomitici (costituiti da una roccia sedimentaria, la dolomia, formata da doppio carbonato di calcio e magnesio) del Trentino orientale, con campanili, pinnacoli e guglie.
Le Dolomiti di Brenta sono l’unico gruppo di calcare dolomitico posto a occidente dell'Adige, delimitato a nord dalla Val di Sole, ad occidente dalla Val Rendena.

 

Il Crozzon di Brenta è il grandioso pilastro che si protende a nord dalla cima Tosa. 













La Cima Tosa (3173 m s.l.m.) è una montagna delle Alpi Retiche meridionali. È la più alta vetta delle Dolomiti di Brenta.




 



Nel Trentino occidentale il massiccio gruppo dell'Adamello-Presanella è costituito da rocce vulcaniche intrusive (graniti, dioriti).

Cima Presanella (3558 m s.l.m.) è una montagna delle Alpi Retiche meridionali. È la vetta più alta delle Alpi dell'Adamello e della Presanella e la cima più elevata interamente compresa in territorio trentino.



 
Il Gruppo dell'Adamello è un massiccio montuoso delle Alpi Retiche meridionali situato tra le province di Brescia e Trento, la cui altitudine massima, raggiunta dalla vetta omonima, è di 3539 m.







Il gruppo dell'Ortles-Cevedale è una catena montuosa delle Alpi Retiche meridionali costituita da rocce metamorfiche (scisti cristallini). Si trova in Italia settentrionale fra Trentino-Alto Adige e Lombardia. Il gruppo è incluso nel Parco nazionale dello Stelvio. Si tratta di uno dei maggiori gruppi montuosi alpini, con parecchie cime che oltrepassano i 3000 metri di quota e numerosi ghiacciai.




Le Pale di San Martino (dette anche Dolomiti di Primiero e Gruppo delle Pale) sono il più esteso gruppo delle Dolomiti, con circa 240 km² di estensione, situate in maggior parte in provincia di Belluno ed in parte nel Trentino orientale. Si estendono nella zona compresa tra il Primiero (valli del Cismon, del Canali e del Travignolo), la Valle del Biois (Falcade) e l'Agordino.
Le Pale sono costituite da dolomia, roccia sedimentaria formata da doppio carbonato di calcio e magnesio.


Sella di collegamento tra la Valle dell'Adige e la Valsugana, l'Altopiano della Vigolana è uno dei territori più piacevoli del Trentino meridionale. A una quota media di 700 metri, i paesi di Vigolo Vattaro, Bosentino e Vattaro si inseriscono in una perfetta armonia in una cornice di prati e alberi da frutto che arrivano fino al confine delle abetaie.







Più defilate, le piccole frazioni di Centa San Nicolò,  paesino dove ho trascorso parecchi anni della mia infanzia, si arrampicano sul versante scosceso del Becco di Filadonna che da 2150 metri precipita nel fondovalle occupato dal torrente Centa.





Il Becco di Filadonna (2.150 m s.l.m.), è una delle cime più impegnative dell'area degli Altipiani di Folgaria e Lavarone, in provincia di Trento, nel settore del Trentino sudorientale. Dalla sua cima è possibile vedere la città di Trento, la Valsugana, il gruppo dell'Adamello e del Brenta e i laghi di Levico, Caldonazzo e Lavarone.


 
 
Andando verso l'Alto Adige si trovano:

il Catinaccio nella sua maestosità. Domina, anche se distante una ventina di km, l'orizzonte orientale di Bolzano. Caratteristica del gruppo è la colorazione rosata che assume al tramonto, fenomeno visivo chiamato enrosadira.





Le Torri del Vajolet (2.821 m s.l.m.) sono un insieme di guglie montuose del Gruppo del Catinaccio nelle Dolomiti.
Sono sei guglie calcaree che si ergono al centro del Gruppo del Catinaccio e di cui la più alta viene detta Torre Principale.



 
La Marmolada (la Regina delle Dolomiti), situata tra la Val di Fassa e la Valle del Cordevole, è un gruppo montuoso delle Alpi che raggiunge la quota massima nella Punta Penia (3.343 m). Si trova tra le province di Belluno (Veneto) e di Trento. Considerata comunemente il gruppo più alto delle Dolomiti oltre che del Veneto, sebbene a rigore non sia composta da dolomia (come le Dolomiti vere e proprie) bensì per lo più da calcari grigi molto compatti derivati da scogliere coralline, con inserti di materiale vulcanico. 

Il Gruppo del Sella è un gruppo montuoso delle Dolomiti. È posizionato tra le valli di Gardena e Badia (Provincia di Bolzano), Fassa (Provincia di Trento) e Livinallongo (Provincia di Belluno).
È caratterizzato da un altopiano che si trova sulla sua sommità e dal quale emerge il suo punto più alto (Piz Boè, 3.152 m s.l.m.).


 
Il Picco dei Tre Signori (3.499 m s.l.m.) è una montagna degli Alti Tauri nelle Alpi dei Tauri occidentali. Si trova lungo la linea di confine tra l'Italia (Regione Trentino-Alto Adige) e l'Austria (regioni del Tirolo e Salisburghese). Il nome deriva dal fatto che per secoli è stato il confine naturale tra i domini dei vescovi di Salisburgo, dei conti del Tirolo alternativamente con i vescovi di Bressanone e dei conti di Gorizia. 


E per finire torniamo alle Tre Cime di Lavaredo, che sono tre delle cime più famose delle Alpi, nelle Dolomiti di Sesto. La parete settentrionale è situata completamente sul territorio di competenza del comune di Dobbiaco, anche se le Tre Cime di Lavaredo sono state da tempo immemorabile nel Comune di Auronzo di Cadore in provincia di Belluno; infatti dal 1752 il confine corre giusto sopra le cime, e 3/4 del massiccio è rimasto nel Comune di Auronzo.

 
Le Dolomiti di Sesto sono un settore delle Dolomiti situato tra la Provincia di Belluno e la Provincia autonoma di Bolzano. Prendono il nome dal paese di Sesto, situato poco a nord-est del gruppo.
La vetta più elevata è la Punta dei Tre Scarperi (m 3.152). 





Ovviamente tra i monti e nelle pianure ci sono tantissime baite








 

e rifugi, come questo, il rifugio Stavel in val di Sole.

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