sabato 5 novembre 2016

Le mie città



Sono nata a Bressanone

ho vissuto a Trento

a Centa

a Torino

a Grugliasco

e ora abito a Rivoli




Alla confluenza dell'Isarco e della Rienza sorge la città di Bressanone, più che millenaria, con le sue vecchie strade e case, con le sue vie porticate e i suoi ponti, le sue chiese, il Duomo con il chiostro, con gli incredibili affreschi gotici e l'antico palazzo dei principi vescovi, ora Museo Diocesano e dei presepi. A ogni passo la storia è una realtà viva. I viali e i parchi che circondano la città vecchia invitano alla sosta e al riposo; il paesaggio circostante è dominato da vigneti e da frutteti, carichi di frutti in autunno. 

La città di Trento è situata alla fine della valle del fiume Adige, 55 km a sud di Bolzano e 100 km a nord di Verona.
A occidente è dominata dal Monte Bondone (Cima Palon 2.090 m s.l.m.), a nord-ovest dalla Paganella (2.125 m s.l.m.), a nord-est dal Monte Calisio (1.096 m s.l.m.), a est dalla Marzola (1.738 m s.l.m.) e a sud-est dalla Vigolana (Becco di Filadonna, 2.150 m s.l.m.).


Secondo la tradizione latina il nome Trento deriva daTridentum (nome assegnato dai Romani) per via dei tre colli (Doss Trent, Dosso Sant'Agata e Dosso di San Rocco]) che circondano la città.
In realtà il nome è ben più vecchio e di origine retica. Il toponimo deriva infatti da trent, ovvero triforcazione (dovuta al letto irregolare del fiume Adige). 


Nonostante tutto la tradizione latina ha avuto la meglio, al punto che sul vecchio municipio si legge ancora l'iscrizione latina Montes argentum mihi dant nomenque Tridentum ("I monti mi danno l'argento e il nome di Trento"), dovuta a Fra Bartolomeo da Trento (†1251).





 
Centa San Nicolò è uno dei più grandi comuni come estensione del territorio: non è infatti un unico agglomerato, come Vattaro, o Caldonazzo, ma un insieme di piccoli masi, piccole frazioni, che coprono tutto il versante orientale della Vigolana.
La storia di Centa S.Nicolò affonda nelle radici della storia di Trento. 


 
Quando il Principe Vescovo Vanga fece chiamare, nel XII secolo, alcuni coloni Bavaresi, per tenere aperta una via commerciale tra Trento e gli Altipiani di Lavarone e Folgaria, questi coloni fondarono il primo nucleo in un piccolo maso, ora inglobato da altri, e chiamarono questa loro abitazione col termine di "cinta" da cui poi derivò "Centa". Per "cinta" si intendeva la recinzione che proteggeva il maso e che lo difendeva da lupi, orsi ed altri sgraditi ospiti.
Man mano che i secoli passarono, la strada si ampliò, venne fondato un vero e proprio paese e fu aperta anche la strada che porta a Caldonazzo: vari masi, tra cui Campregheri, la Strada e altri sorsero ai lati di questa strada, che tutt'oggi esiste ancora. 

La devozione al santo Nicola da Bari ebbe origine nel periodo della peste, quando l'intero paese chiese aiuto al santo e fu miracolosamente risparmiato dalla peste che flagellava l'Europa intera.
Durante la prima guerra mondiale i tedeschi costruirono una strada sul fronte opposto della vallata, scavando nella nuda roccia, per collegare Caldonazzo agli altipiani.
A proposito della prima guerra mondiale, narrano le storie popolari che i cannoni italiani installati sugli altipiani, i cui colpi rimbombavano per tutta la vallata, non riuscirono mai a colpire la ferrovia della valsugana, che collegava Trento a Padova.
Ancora oggi in località Campregheri si possono trovare delle piccole fortificazioni risalenti alla prima guerra mondiale, come sparse qua e là su tutto il territorio comunale vi sono le tracce di numerose trincee.

Torino è capoluogo dell'omonima provincia e della regione Piemonte.
È il quarto comune italiano per popolazione dopo Roma, Milano e Napoli e costituisce un importante polo economico del paese. L'agglomerato urbano che comprende i comuni vicino alla città torinese, si estende su una superficie di circa 1.100 km², creando così una vera e propria area metropolitana di oltre 1.700.000 abitanti.
Capitale del Ducato di Savoia dal 1563, del Regno di Sardegna dal 1720, e quindi prima capitale d'Italia dal 1861 al 1865, è uno dei maggiori centri universitari, culturali, turistici e scientifici del Paese. Sede nel 2006 dei XX Giochi olimpici invernali, è la capitale italiana dell'industria dell'automobile, nonché importante centro dell'editoria, delle telecomunicazioni, del cinema, della pubblicità, dell'enogastronomia, del design e dello sport.

Incerte sono ancor oggi le origini del toponimo "Grugliasco" (Gruglascum o anche Curliascum nel latino dei documenti più antichi), e dunque le origini dell'insediamento stesso. L'ipotesi più probabile è che esso derivi dal nome personale (Currelius o Correlius ) del colono romano cui, all'epoca della centuriazione dell'agro torinese, ossia della sua lottizzazione ed assegnazione ai veterani dell'esercito romano, venne forse assegnata parte di queste terre. Tale podere avrebbe preso il nome, come in tanti altri casi simili, dal suo proprietario: Fundus Curreliascus, con il suffisso "asco" dovuto all'influenza della lingua della popolazione locale, di stirpe ligure, preesistente alla colonizzazione romana. Da tale proprietà, dunque, si sarebbe sviluppato l'insediamento - un piccolo villaggio, oltre ai poderi - di Grugliasco. Altri invece sostengono che il toponimo faccia riferimento alle gru che forse un tempo sostavano qui durante le migrazioni stagionali. Sta di fatto, però, che la comunità di Grugliasco scelse come simbolo araldico per il proprio stemma, attestato per la prima volta nel 1613, proprio la gru.

Rivoli è un comune di 49.818 abitanti, è il terzo comune per popolazione, della provincia di Torino. Risulta inoltre essere il settimo comune di tutto il Piemonte per numero di residenti, superando così in questa graduatoria anche capoluoghi di provincia della regione.


 
Cascine Vica è una frazione di Rivoli (TO) situato ad est della città. Ha circa 18.000 abitanti. La frazione è attraversata da corso Francia in direzione O-E e dalla Tangenziale di Torino (Autostrada A55) in direzione N-S. Nata come zona popolare e residenziale, ma anche industriale, la frazione è cresciuta fortemente negli anni '50-'60. In Corso Francia 98 ha sede il Comune di Rivoli. Da tutta Cascine Vica è possibile godere di un ottimo panorama: il Castello di Rivoli apre la visuale, sotto lo sfondo delle Alpi piemontesi.






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