I laghi del Trentino sono 297 e
costituiscono una delle più rilevanti realtà naturalistiche del
territorio, oltre a rivestire un peso strategico notevole per la grande
riserva di acqua detenuta. Nel loro complesso questi bacini si estendono
su di una superficie di oltre 35 Kmq, per oltre 6.200 Kmq dell'intero
territorio provinciale. La gran parte dei laghi, oltre 250, è situato al di sopra dei
1.500 metri d'altitudine anche se la loro superficie complessiva è
abbastanza limitata aggirandosi attorno ai 3 chilometri quadrati.
Quasi tutti si trovano di fronte ad elevati massicci montuosi, molti si
presentano quali vere e proprie gemme azzurre incastonate nelle vette
delle Dolomiti. Sono diffusi in tutto il territorio del
Trentino, in maggioranza nel settore settentrionale. Le loro acque presentano un elevato grado di trasparenza e la loro
forma presenta spesso caratteristiche abbastanza
regolari tendenti in qualche modo al cerchio. Partendo dai 65 metri slm
del Lago di Garda ai 1.200 metri di altitudine ci sono
40 laghi con una superficie di oltre 32 milioni di Kmq: i maggiori si
trovano nel fondovalle.
Le loro origini per la maggior parte sono attribuibili alla escavazione glaciale, con alcune eccezioni come il Lago di Molveno, che è il più esteso lago
alpino di origine naturale posto in territorio italiano. E' posto ad una
quota superiore agli 800 metri e la sua origine risale all' epoca
postglaciale (3000 - 3500 anni orsono) ed è dovuta a sbarramento della
valle prodotto da una enorme frana staccatasi dalla montagna sovrastante
(Crona Saltera).
Il Lago è incorniciato a ovest dalle vette della catena centrale (le più imponenti) del Gruppo di Brenta, a sud-est dalla dorsale del massiccio montuoso Paganella-Gazza-Monte Ranzo. A nord-est sulle rive del lago, sorge l'abitato di Molveno. Degno ornamento è costituito da estese foreste di faggi ed abeti che si contendono il sole a partire dalle rive del lago, su su sino ai 2000 metri delle pendici delle vette.
Il lago di Andalo è di origine carsica, periodico,
senza immissari nè emissari visibili; la sua superficie può variare
notevolmente a seconda delle precipitazioni. Posto a
989 m s.l.m. in una distesa tra Andalo e le falde del Piz Galìn, ha una lunghezza media di circa 1,5 km
e una larghezza massima di 360 metri. La profondità massima è di 13
metri. Raggiunge la massima estensione in primavera, con il disgelo.
Raggiunto il livello massimo, l'acqua superflua si riversa nel Lago di Molveno attraverso il Rio Lambin.
Il Lago di Cima d'Asta è probabilmente il più alto in quota dei laghi della Catena Lagorai - Cima d'Asta.
E' situato, a quota 2.457 metri, poco sotto l'omonimo rifugio dedicato a
Ottone Brentari, ai piedi di Cima d'Asta, le cui pareti sono riflesse
nelle limpide acque. E' un lago di origine glaciale e ha una superficie
di mq 9.100. Oltre alla cima d'Asta altre montagne lo circondano: Cima della Banca ad est, la Cresta di Socede ad ovest.
Il lago di Caldonazzo dista dal capoluogo, Trento, poco più di 13 chilometri seguendo la strada SS47 della Valsugana e SP 1. Per estensione è il più grande lago interno del Trentino: ha infatti
una superficie di Km 5,62. Attorno alle sue rive sorgono numerosi centri
abitati. Prende il nome dal paese di Caldonazzo, 3000 abitanti, che
sorge sulla sua sponda sud orientale.
E' situato ad una altitudine di 449 metri in Valsugana tra i massicci montuosi della Marzola sud ovest, della Vigolana a Sud, e dal promontorio di Tenna a Nord che lo separa dal
lago di Levico, che è situato a quota metri 440 ed ha una superficie di 1,16 kmq. Sulla sponda orientale sorge l'abitato di Levico, centro termale e turistico di antiche tradizioni. A settentrione si susseguono le pendici boscose della Busa Granda con Vetriolo Terme e la Panarotta, stazione sciistica.
ll Lago di Lavarone si colloca sull'omonimo Altopiano
di Lavarone ad un'altitudine di 1.079 metri s.l.m. È uno dei laghi più
antichi dell'arco alpino, probabilmente la sua origine è datata intorno
al 210 a.C. ll suo clima mite e la purezza delle sue acque costituiscono
un richiamo estivo per la balneazione e la pesca sull'Altopiano.
Attorno a questo lago spesso passeggiava Sigmund Freud nel periodo in cui ha trascorso sue vacanze a Lavarone all'inzio del 1900. D'inverno è sede di uno stage per l'apprendimento della tecnica di salvataggio sotto il ghiaccio.
I Laghi di Toblino e Santa Massenza
sono comunicanti e divisi tra loro da un ponte.
Il lago di Santa Massenza si trova più ad est ed è meno visibile e
molto meno conosciuto di quello di Toblino. Si trova nell’omonima
frazione del comune di Vezzano, è nato dall’erosione glaciale. È
collegato al Lago di Toblino da un canale sopra il quale passa la strada
statale Gardesana e accoglie le acque del fiume Sarca per far
funzionare la centrale idroelettrica di Santa Massenza.
Il lago di Toblino si trova a 242 metri s.l.m. E' circondato dalla
piana delle Sarche ricca di frutteti e vigneti. Fanno da contorno i
massicci montuosi del Bondone a sud, del Monte Ranzo - Gazza - Paganella
a Nord. A ovest si staglia con pareti altissime il Monte
Brento - Casale. Su un isolotto del lago si erge il romantico Castello di Toblino, costruito nel XII secolo, uno dei più belli del Trentino grazie alla sua posizione unica.
Il lago di Lases è un piccolo lago alpino situato presso il monte La Gorsa (m 1041), a 20 chilometri circa da Trento, nel Trentino orientale. Si trova in una ripida vallata, circondato da alture ormai
sviscerate per le quotidiane perforazioni causate dall'estrazione del porfido. Gli scavi hanno portato a formare enormi squarci e quindi
grandi discariche che tra San Mauro e il Gorsa incombono sulla stada
Provinciale e minacciano di "stozzare" il lago di Lases, come il Lago di
Valle (piccolo lago di origine vulcanica).
Queste discariche di materiale di scarto a cielo aperto, hanno sommerso vaste zone di campi boschivi sul fondovalle.
A lato una cava di porfido.
Il lago di Santa Giustina è un bacino artificiale
trentino situato al centro della Val di Non. Il lago è alimentato
principalmente dalle acque del fiume Noce.
La capienza dell'invaso è di 180 milioni di metri cubi, e le sue acque
vengono impiegate per azionare le turbine da 34.5 MW della centrale
elettrica sotterranea di Taio.
L'imponente diga di Santa Giustina, alta 152 m, venne
inaugurata nel 1951 e al tempo era la più alta d'Europa. La costruzione
richiese 5 anni di lavoro e più di 110 mila metri cubi di calcestruzzo.
Nei pressi della diga, la gola è scavalcata anche dal ponte della SS. 43 e quello della Ferrovia Trento-Malè.
Il lago di Tovel è un lago alpino situato sul
territorio del comune di Tuenno (Provincia di Trento) ad un'altezza di
1178 m s.l.m. all'interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. È stato
anche chiamato lago degli orsi perché sono presenti alcuni orsi bruni nella valle, e
lago rosso per l'arrossamento che un tempo avveniva
nelle sue acque, dovuto all'azione di un'alga conosciuta col nome di
Glenodinium sanguineum. Il fenomeno dell'arrossamento si verificava in estate durante i mesi più
caldi ma cessò nell'estate del 1964. Alcuni recenti studi hanno stabilito che la sparizione potrebbe essere dovuta alla mancanza del carico organico (azoto e fosforo) proveniente dalle modalità di transumanza delle mandrie di bovini che pascolavano nei pressi del lago.
Secondo una leggenda locale anticamente viveva nella
zona la principessa Tresenga figlia dell'ultimo re di Ragoli, essa
veniva chiesta in moglie da molti pretendenti ma ella li rifiutò tutti.
Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non si rassegnò e quando le sue
offerte vennero respinte per l'ennesima volta mandò un esercito contro
Ragoli nel tentativo di indurre Tresenga a più miti consigli. Il caso
volle che ne lei, ne il suo popolo, volessero essere sottomessi
dall'arrogante re di Tuenno e, pur inferiori in forza e numero,
risposero all'attacco, la principessa stessa non si tirò indietro e
marciò alla testa della sua gente. La battaglia ebbe luogo sulle rive
del lago e vide i paesani di Ragoli soccombere sotto i colpi dei soldati
di Tuenno, Tresenga alla fine trovò la morte per mano di Lavinto che la
uccise con un colpo di spada. Alla fine della giornata il lago era
rosso per il sangue dei morti e si dice che sia per questo che ancora
oggi si colora, per ricordare il coraggio degli abitanti di Ragoli e
della loro principessa che ancora oggi, la notte, si siede sulle rive
del lago a piangere per la sorte della sua gente.
Il lago di Cavedine è poco balneabile a
causa dello sfruttamento idroelettrico che ne rende l'acqua fredda e il
livello idrometrico variabile. Ciò nonostante viene praticato il
windsurf per la presenza costante di brezze. Lo scarso turismo ha conservato le caratteristiche di
naturalità originarie di questo posto, che si distingue per il silenzio e
la serenità.
Il Lago di Garda, amata meta turistica grazie al clima mite, è anche chiamato Benàco.
« Suso in Italia bella giace un laco,
a piè de l'Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c'ha nome Benaco. »
Dante Alighieri, Inferno, Canto XX
a piè de l'Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c'ha nome Benaco. »
Dante Alighieri, Inferno, Canto XX
Con una superficie di 370 km², il lago di Garda è il
maggiore lago italiano e raggiunge una massima profondità di 346 metri.
Si estende sul territorio della Lombardia, del Veneto e la punta nord
del lago è Trentina. Il lago di Garda ha una forma allungata e la parte
settentrionale circondata dalle montagne del Gruppo di Baldo è stretta.
(A lato funivia del monte Baldo)
Agli sportivi il lago di Garda consente di praticare diversissime
attività: molto amati sono windsurf, mountain bike, vela, golf,
arrampicata, trekking etc. Numerose sono anche le principali località
del Lago di Garda: Riva del Garda, Arco, Tenno, Torbole, Malcesine,
Desenzano, Garda, Sirmione, Lazise e Bardolino sono solo alcune delle
mete molto caratteristiche lungo il lago di Garda.
Il lago di Garda è di origine glaciale,
infatti nasce attraverso l’azione di un ghiacciaio paleolitico. Conta
25 immissari, fra i quali il fiume Sarca come anche l’Aril, il fiume più
breve del mondo, lungo 175 metri. L’unico emissario invece è il fiume
Mincio.
Sul lago di Garda si trovano anche 5 isole, la più nota ed estesa delle quali è l’isola di Garda.
Sul lago di Garda si trovano anche 5 isole, la più nota ed estesa delle quali è l’isola di Garda.
Inoltre sul lago spirano prevalentemente due
venti: il Peler, un vento caratteristico che proviene dal Nord e soffia
circa fino a mezzogiorno, e l’Ora, che inizia dopo mezzogiorno e spira
dal Sud.
Il clima assai mite permette non solo la crescita di una vegetazione mediterranea come ulivi, palme e limoni, ma rende il lago di Garda anche un’amata meta turistica internazionale. Le spiagge facilmente accessibili, l’acqua trasparente e le temperature miti attirano gente da ogni dove. Anche Goethe fu rapito dalla bellezza di questo lago durnte il suo viaggio in Italia nel 1786.
Il clima assai mite permette non solo la crescita di una vegetazione mediterranea come ulivi, palme e limoni, ma rende il lago di Garda anche un’amata meta turistica internazionale. Le spiagge facilmente accessibili, l’acqua trasparente e le temperature miti attirano gente da ogni dove. Anche Goethe fu rapito dalla bellezza di questo lago durnte il suo viaggio in Italia nel 1786.
Oltre al Lago di Garda va citato, anche se di dimensioni non paragonabili, il Lago di Tenno.
Si è formato in seguito alla frana del dosso di Ville del Monte che ha
bloccato il corso del suo immissario. Il lago ha una superficie di circa
2,5 km², è il sesto lago per estensione del Trentino. Il lago di Tenno
possiede un'isola con una superficie di 3000 metri
quadrati. L'isola separa la grande zona tondeggiante a nord con il
piccolo braccio a sud.
Nessun collegamento stradale dai paesi vicini
arriva direttamente sulla costa e la navigazione a motore è vietata. Le
spiagge dell'isola sono di forma perfettamente rotonda. Nei periodi di
bassa compare uno scoglio chiamato isola dell'86 perché comparve per la
prima volta nel 1986. Negli ultimi anni il livello del lago è piuttosto basso e
l'isola (che è considerata biotopo) è collegata alla terra da una strada
di sassi, più o meno larga a seconda del livello dell'acqua presente.
Il lago di Ledro si trova in una valle sospesa che
congiunge la valle del Chiese con il lago di Garda. A una altezza di
655 m, la sua superficie è di 2,187 km². Negli anni ottanta e di nuovo
nell'autunno del 2009 parte del lago si è tinta di rosso per la
fioritura dell'alga Oscillatoria rubescens, indicatrice di un'aumentata
trofia del lago.
Presso una sponda del lago sono stati ritrovati
dei reperti di una civiltà palafitticola dell'Età del Bronzo,
i quali rendono il lago un sito archeologico di rilevanza mondiale.
Sulla sponda del lago è stata ricostruita una palafitta simile a quella
esistente nell'antichità.
Il Lagorai è situato a quota 1.870 metri s.l.m. in Val
di Fiemme, in una radura erbosa dove si trova l'omonima Malga nella
Catena nord occidentale del Lagorai. E' delimitato a sud est dal Cimon
di Cadinello e da Cima Formion, a ovest dalle pendici del Castel
di Bombasel. Per raggiungerlo è necessaria una lunga camminata…
Il Lago di Resia è un lago alpino artificiale situato
in val Venosta a 1.498 m nel comune di Curon Venosta (BZ), a nord del
vicino lago di San Valentino alla Muta. Con la sua capacità di 120
milioni di metri cubi è il lago più grande dell'Alto Adige.
Presso il passo di Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon detto anche lago di Mezzo e il lago di San Valentino alla Muta.
Presso il passo di Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon detto anche lago di Mezzo e il lago di San Valentino alla Muta.
La costruzione di una grande diga
nel 1950 unificò i primi due precedenti laghi e sommerse l'antico
abitato di Curon Venosta che venne ricostruito più a monte. 163 case e
523 ettari di terreno coltivato a frutta furono sommersi. Se ne ricavò
il bacino dell'attuale lago, lungo 6 km e largo 1 km nel punto di
massima larghezza.
La cima del vecchio campanile di Curon emerge dalle
acque ed è tuttora visibile. In inverno, quando il lago gela, il
campanile è raggiungibile a piedi. Una leggenda racconta che in alcune
giornate d'inverno si sentano ancora suonare le campane (che invece
furono rimosse dal campanile prima della formazione del lago).
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