martedì 8 novembre 2016

I fiumi del Trentino

Il paesaggio del Trentino-Alto Adige è composto da enormi massicci montuosi con dei scintillanti ghiacciai dove tra fitte nebbie si intravedono le valli. Dai monti e dai ghiacciai, scendono abbondanti le acque che in moltissimi anni hanno solcato il territorio e scavato le montagne al punto di trasformare queste zone in meraviglie della natura. C’è spesso un panorama di frutteti e boschi di conifere, pascoli e vertiginose pareti di roccia che strapiombano per centinaia di metri; fiumi e selvaggi torrenti scrosciano tra le rocce.


 
Il Trentino ha una permeabilità molto elevata. I terreni assorbono parte assai notevole delle acque pluvio-nivali e le restituiscono gratuitamente. I corsi d'acqua di montagna nel Trentino presentano un'ampia varietà di tipi: il fiume Adige di primaria importanza con il fiume Sarca ed il fiume Chiese; corsi d'acqua definiti "fiumi torrenti" abbastanza lunghi (decine di chilometri) come la Rienza, il Noce, l' Avisio ed il Brenta.
  


L'Adige è il principale fiume del Trentino Alto Adige. La sua sorgente è presso il Passo Resia nella Alta Val Venosta in Alto Adige e sfocia nel Mar Adriatico presso Cavanella d'Adige (Chioggia). È per lunghezza – circa 410 km – il secondo fiume italiano dopo il Po, il 3º per ampiezza di bacino idrografico (12.200 km² )  dopo Po e Tevere e in assoluto il 4º per volume d'acque dopo Po, Ticino e Tevere con 235 m³/s di portata media annua presso la foce. Attraversa le città di Trento, Verona, Legnago, Cavarzere, Chioggia e lambisce Merano, Bolzano e Rovereto. La valle in cui scorre assume vari nomi: Val Venosta tra la sorgente e Merano, Val d'Adige tra Merano e Rovereto, Vallagarina tra Rovereto e Verona, e quindi Val Padana tra Verona e la foce.



I suoi principali affluenti sono:
• il Rio Ram presso Glorenza  (BZ),
• il Passirio  presso Merano  (BZ),
• l'Isarco presso Bolzano  (BZ),
• il Noce presso Zambana (TN),
• l'Avisio presso Lavis (TN),
• il Fersina presso Trento (TN),
il Leno presso Rovereto (TN)





La curiosità è che la sorgente dell'Adige non è quella visibile al Passo Resia, indicata sulle tabelle, ma è posta qualche metro prima, all'interno di un bunker del Vallo Alpino in Alto Adige, presso lo Sbarramento Passo Resia. 






L'Adige è stato protagonista di alcune devastanti alluvioni. Già in epoca romana la sua idrografia subì una variazione: Plinio il Vecchio non cita più il Po di Adria perché l'Adige aveva subito una rotta ed era confluito nella Filistina e in altri due canali, chiamati il Fossone e la Carbonaria (Po di Goro).
Successivamente la rotta della Cucca, la catastrofica alluvione del VI secolo (589), secondo le cronache di Paolo Diacono, provocò morte e distruzione a Verona e nelle campagne. Si ha notizia di altri fenomeni di questo tipo in passato: tra i più recenti e gravi ricordiamo le inondazioni del 1882, del 1966 e del 1981.
Nel settembre 1882 il fiume ruppe gli argini in 9 punti tra Bolzano e San Michele all'Adige, e inondò la parte nord della città di Trento; la piena provocò anche una alluvione a Verona e una alluvione in Polesine. Proprio per salvare la città di Verona da possibili inondazioni, nella prima metà del XX secolo fu costruito un tunnel che congiunge l'Adige in località Mori con il lago di Garda e che è in grado di convogliare le acque in eccesso dal fiume al lago. A causa della notevole differenza di temperatura e qualità delle acque, si fece ricorso al travaso delle acque molto raramente, soltanto se strettamente necessario. Il tunnel fu usato infatti soltanto 11 volte tra il 1960 ed il 2002: 1960, 1965, 1966 (tre volte) 1976, 1980, 1981, 1983, 2000 e 2002. Inoltre l'utilizzo dello scolmatore deve essere coordinato con il livello del lago di Garda e del fiume Mincio per evitare problemi da altre parti.
Nel novembre 1966 la città di Trento conobbe la più grande alluvione che la storia ricordi: buona parte della città e circa 5000 ha di campagna furono sommersi da circa due metri d'acqua. Nell'agosto del 1981 gli argini cedettero nei pressi di Salorno che fu sommersa assieme alle campagne circostanti.

Il torrente Passirio nasce nei pressi del passo del Rombo (valico italo-austriaco) in Alto Adige e, dopo aver attraversato la Val Passiria, confluisce a Merano nell'Adige. La passeggiata lungo il Passirio (foto) è nata grazie alle calamità che sono accadute nella storia; infatti in seguito allo straripamento del 1817, che danneggiò gravemente Merano, fu deciso di risistemare e ampliare il muro arginale del centro città. Sopra questo muro si costruì una passeggiata, che andava dal ponte della Posta al ponte del Teatro, poi allungata.

L' Isarco nasce dal monte Sasso a 2000 m presso il Passo del Brennero. Dopo l'Adige è senza dubbio il più importante della zona, sia per i suoi affluenti, numerosi e tutti ricchi di salmonidi, sia per la sua portata di acqua, sempre limpida e fresca. Durante il corso è sbarrato tre volte e forma altrettanti bacini. Dopo un corso di oltre 90 km lungo l'omonima valle, confluisce nell'Adige presso Bolzano, come suo principale tributario di sinistra, presentando portata maggiore del segmento superiore dell'Adige stesso. 

La Rienza è lunga circa 90 km, sorge nelle Dolomiti di Sesto a sud di Dobbiaco nella zona delle Tre Cime di Lavaredo, tra il monte Piana e il monte Rudo. Il torrente scende per la valle della Rienza, entra nella val di Landro, passando per il lago di Landro e poi per il lago di Dobbiaco; entra così nella Val Pusteria presso Dobbiaco e scorre lungo tutta la vallata in direzione ovest attraversando i principali centri abitati della valle. La principale località attraversata è Brunico. Il fiume termina il proprio corso a Bressanone, confluendo nell'Isarco.


Posta alla confluenza di Isarco e Rienza, la cittadina di Bressanone fu soggetta a molte alluvioni fino allo spostamento della confluenza verso sud alla fine del diciannovesumo secolo. 




Il Noce scorre interamente in Provincia di Trento. Nasce a 3360 m sul Corno dei Tre Signori, all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Alle origini, il fiume è diviso in due rami, il Noce Nero, che nasce dalle nevi del Corno dei Tre Signori, ed il Noce Bianco, che nascono dal ghiacciaio del Cevedale.


 
Dopo aver ricevuto parecchi torrenti, alla fine della Val di Sole, all'altezza dell'abitato di Livo, riceve le acque del Barnés e qui forma il lago artificiale di Santa Giustina.
Appena uscito dalla Val di Non, il fiume Noce fino a non molti anni or sono (primi del secolo XX), formava col fiume Adige una palude che rendeva l'area malsana.





Il Noce inoltre, dopo aver attraversato la piana ed essere passato nei pressi di Mezzolombardo, Mezzocorona e Cadino, convogliava nell'Adige poco sopra l'abitato di San Michele all'Adige. Il suo corso fu rettificato nei primi anni del '900 ad opera del governo asburgico e portato a confluenza con l'Adige nei pressi di Zambana, facendo quindi attraversare tutta la Piana Rotaliana. E' un fiume dalle caratteristiche uniche in Italia per quanto riguarda la durata di una buona portata idrica per quasi tutto il periodo estivo (da maggio a settembre).

Le sabbie portate dal fiume Noce nella Piana Rotaliana, formano un supporto silicico sul quale è coltivato il Teroldego Rotaliano DOP. Esso può essere coltivato solo nel lembo di terra che sta tra il Noce e l'Adige.






L'Avìsio è un torrente, affluente di sinistra dell'Adige, ed ha una lunghezza di 88 km. Il corso d'acqua nasce dalla Marmolada, per poi attraversare la Val di Fassa, e la Val di Fiemme e la Val di Cembra. Le sorgenti dell'Avisio si trovano più precisamente presso il passo Fedaia (2.054 m s.l.m.), dove il corso d'acqua, dal ghiacciaio della Marmolada, sempre fiumiciattolo, si immette nel lago artificiale di Fedaia.

 
Il fiume scorre velocemente con una pendenza elevata fino al paesino di Penia, dove riceve il suo primo affluente. Passando per la val di Fassa il fiume aumenta notevolmente la sua portata grazie ai numerosi torrenti che lo alimentano. Dopo aver ricevuto il Rif de Costalonga dal Latemar, l'Avisio descrive una curva verso est, entrando in Val di Fiemme.
La Val di Fiemme presenta in genere le stesse caratteristiche della Val di Fassa, anche se si trova per buona parte sotto i 1.000 metri di altezza. Per tutta la valle l'Avisio aumenta la sua portata media, ingrossandosi e allargandosi sempre più. Tutto ciò fa sì che il corso d'acqua in Val di Fiemme sia spesso utilizzato per il rafting in importanti competizioni a livello internazionale.

Subito dopo il lago artificiale di Stramentizzo, il torrente sprofonda in un caratteristico e tortuoso canyon scavato nella roccia porfirica e continua in questo modo per tutta la valle tranne in brevi tratti in cui è visibile dagli alti paesi della valle. Confluisce nell'Adige presso Lavis, formando una zona paludosa che è diventata area protetta. 




Il torrente Fèrsina è uno dei principali affluenti di sinistra dell'Adige.
Nasce dal Lago di Erdemolo al margine occidentale della catena dei Lagorai, scorre nella Valle dei Mocheni, lambisce la Valsugana e dopo aver percorso una profonda e spettacolare forra, attraversa la città di Trento dove sfocia nell'Adige.
Nota personale: quando abitavo a Trento guardavo sempre il Fersina dal Ponte dei Cavalleggeri…

 
Il Brenta è un importante fiume che scorre in Trentino-Alto Adige e in Veneto; nasce dai laghi di Levico e Caldonazzo ed è uno dei principali fiumi tra quelli che sfociano nell'alto Adriatico, a nord del Po; è lungo circa 174 km. Un affluente è il Centa, presso Levico. 





Il Sarca nasce in Trentino a Pinzolo (770 m s.l.m.), dalla confluenza del Sarca di Campiglio (proveniente dalle Dolomiti di Brenta), del Sarca di Nambrone (che nasce a 2.612 m s.l.m. dal Lago Vedretta sotto il Gruppo della Presanella) e del Sarca di Genova (proveniente dal Lago Scuro a 2.668 m s.l.m. sotto la Punta di Lago Scuro facente parte del gruppo della Presanella). Percorre la Val Rendena fino a Tione di Trento, attraversa le Giudicarie esteriori entrando, dopo un corso assai tortuoso ed incassato (a volte in vere e proprie anguste gole, come quella della Scaletta e quella del Limarò), nel Lago di Garda presso Torbole sul Garda.




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