mercoledì 22 dicembre 2021

Citazioni 22

 


Le decisioni giuste vengono dall’esperienza. L’esperienza viene dalle decisioni sbagliate.

Massima cinese








Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.

(aforisma erroneamente attribuito a Dante)







Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba...
E tutto mi sa di miracolo.


Quasimodo






Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.

Antoine de Saint-Exupéry





Il mio cuore, come il mare, non ha imiti e il mio amore è profondo quanto il mare: più te ne concedo più ne possiedo, perché l’uno e l’altro sono infiniti.

William Shakespeare

 

 

E’ da tanto che voglio scrivere: osservate più spesso le stelle.

Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, quando qualcosa non vi riuscirà, quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo, uscite all’aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete. 
Pavel Florenskij


Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi. 
Gilbert Keith Chesteton

(Il dragone Vaia a Lavarone, opera gigantesca di Marco Martalar, fatto con gli scarti della tempesta Vaia)





Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora.

Johann Wolfgang von Goethe 

(immagine di Amina Filkins)









È cosí che fanno i buoni. Continuano a provarci. Non si arrendono mai.

Cormac McCarthy.








La calunnia non distrugge l’uomo onesto, poiché passata l’inondazione la pietra riappare.

Proverbio cinese







E poi non sapevo più cosa guardare e guardai il cielo.

Italo Calvino




Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto

Rabindranath Tagore






A volte l'uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza

Fëdor Dostoevskij.








A differenza del male, il bene è invisibile. Il bene è fatto da un'infinita quantità di piccole azioni, che, una dopo l'altra, forse un giorno riusciranno a cambiare il mondo. Marc Levy







Chi salva una vita, salva il mondo intero.

Talmud



Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno. Insegnami l’arte dei piccoli passi…

Antoine de Saint-Exupéry 


Continua...



sabato 27 novembre 2021

Castel del Porco

 


Castel del Porco

Castel del Porco era un piccolo maniero ove regnava la felicità e gli abitanti trascorrevano serenamente  lo scorrere del tempo.

Uno sventurato giorno però, Federico dalle Tasche Vuote, decise di conquistarlo, aiutato dai suoi temibili cavalieri.

Le battaglie che seguirono furono molto aspre e i valorosi soldati del castello, anche se in pochi, si difendevano con grande forza e coraggio.

Ma Federico era persona molto superba e non si dava per vinto, così ordinò ai suoi uomini di assediare il castello giorno e notte.

Con il passare dei giorni all’interno della fortezza i soldati diventavano sempre più deboli perché il cibo scarseggiava e la situazione appariva disperata.

L’unica cosa rimasta ancora da mangiare era un grosso porco, insufficiente per saziare tutti.

Quando ormai tutto sembrava perduto, il capitano ebbe un’idea geniale e ordinò: “Cominciate a ridere, ballare e festeggiare. Arrostite il porco e gettatelo già dalle mura!”

Gli uomini rimasero sbalorditi chiedendosi se il loro comandante fosse uscito di senno, ma così fecero poiché riponevano grande fiducia in lui.

Quando Federico dalle Tasche Vuote udì i festeggiamenti e vide il porco gettato dalle mura, pensò che i suoi avversari avessero viveri ancora in abbondanza e forza per affrontare mille battaglie; così esclamò rosso dalla rabbia:

” Sono invincibili, torniamo a casa! “


Castel del Porco esiste davvero,  in Alto Adige, ed il vero nome è Castel Greifenstein ma ormai è solo un rudere.


lunedì 8 novembre 2021

Il gigante Sassolungo

 


Tanto e tanto tempo fa i dintorni del massiccio del Sella erano abitati da un popolo di giganti mansueti e generosi che convivevano serenamente con gli uomini della valle.

Ma come si sa, anche nelle migliori famiglie, c’è sempre un birbante che pensa di combinare impunemente le proprie marachelle.

Questo gigante furfantello, che aveva nome Sassolungo, si divertiva a rubare nei campi o nei pollai dando poi la colpa ai topi, alle volpi o ai falchi. I suoi compagni erano creature bonaccione, ma non così ingenue da bersi tutte le bugie che Sassolungo raccontava.

Decisero così di tenerlo d’occhio e in breve lo sorpresero in un paio d’occasioni con le mani nel sacco. Nonostante l’evidenza dei fatti, il gigante continuava a professarsi innocente e accusava i propri compagni di malfidenza.

Arrivò infine il giorno in cui lo scoprirono a rubare per la terza volta nell’orto del vicino e questa non poteva sicuramente passare inosservata.

Riunito tutto il popolo dei giganti, il grande saggio esortò Sassolungo a confessare le proprie malefatte. Vista l’ostinazione con cui il birbante negava ogni colpa, si adirò e sortì un incantesimo che lo fece sprofondare completamente sottoterra.

Di tutta la grandezza del gigante Sassolungo sbucava fuori dalle viscere della terra solo la sua mano aperta, che ancora oggi si può ammirare sul Sassolungo e prende appunto il nome di Cinquedita.